Nel comune di Ferrara di Monte Baldo, a 1232 m di quota sul versante orientale del massiccio, sorge l’Orto Botanico di Novezzina. L’Orto si estende per circa 20.000 mq, raccogliendo piante e fiori autoctoni del Baldo, coltivati e presentati per scopi didattici, di divulgazione, di conservazione e di ricerca scientifica.

L’Orto Botanico, intitolato all’ispettore forestale Vittorio Pellegrini (1851-1927), principale artefice dei rimboschimenti baldensi, sorge sull’area di un ex-vivaio forestale gestito dal Corpo Forestale dello Stato fino agli anni Settanta del XX sec. L’Orto è stato realizzato nel 1989 dalla Comunità Montana del Baldo, che ne è proprietaria, ed è gestito in collaborazione con il Comune di Ferrara di Monte Baldo, mentre il Centro Turistico Giovanile ne cura le visite. La struttura raccoglie specie uniche al mondo, perché il Baldo è un ecosistema isolato: per questo fu usato l’appellativo di Horus Europae. Ciò spiega perché molte specie botaniche portano la specificazione di “baldense” (Anemone Baldense T., Valium Baldense Spr., Knautia Baldensis Kern ecc.). Nell’Orto Botanico sono raccolte più di mille specie autoctone del Monte Baldo con esclusione di specie importate da altri ambienti. Sono stati ricreati microambienti ed ecosistemi simili il più possibile a quelli originari: dalle roccere al sotto bosco di faggio, dal pascolo alle zone umide della pozza. Si è cercato di ricostruire gli ambienti del Baldo in una superficie limitata, facilitando così al visitatore la conoscenza diretta delle specie, evitando di percorrere notevoli distanze e dislivelli per ritrovare queste piante. Una serie di cartelli e di leggii permette inoltre di riconoscere le principali associazioni vegetali ed un percorso didattico entra anche all’interno della faggeta circostante.

Nell’Orto Botanico si possono osservare varie specie endemiche (sono quelle specie, sia della flora sia della fauna, sopravvissute isolate sul Monte Baldo durante il periodo delle glaciazioni, sopra il livello dei ghiacciai del Garda e dell’Adige, mentre altrove scomparivano a causa del ghiaccio), come la Campanula petraea e la Primula spectabilis, il Carex baldensis ed il Raponzolo di roccia, ma anche varie specie di orchidee ed altre, magari meno appariscenti ma non meno importanti. Tutte le specie presenti sono indicate da appositi cartellini recanti inciso il nome della famiglia, il genere, la specie ed il nome italiano.

Anemone Baldens