La Vallata è stata frequentata fin dai tempi remotissimi da cacciatori preistorici. Non si hanno notizie certe dell’epoca romana, pur trovandosi nella vallata del Cordevole, stabilmente abitata da contadini e, soprattutto, minatori che facevano riferimento ai forni fusori di Alleghe. L’isolamento era causato dall’inacessibilità della valle del Biois, in gran parte paludosa nel fondovalle. La forra che sbocca a Cencenighe era ostruita ed esisteva un grande lago, che probabilmente si estendeva fino a Forno di Canale (Canale d’Agordo). Un altro lago doveva esistere a Caviola. I primi insediamenti stabili sono dovuti a coloni medioevali provenienti dal Tirolo o dalla bassa Baviera, valicando il docile passo San Pellegrino. Il luogo era conosciuto come ‘Selve Nere’ e porta a presumere che i coloni fossero principalmente dediti allo sfruttamento silvestre e alla pastorizia. I clan famigliari formarono numerosissime borgate sparse, con case dalla tipica struttura con il piano terra in pietra e piani sopraelevati di legno per le abitazioni e stalle e totalmente di legno per gli annessi, con una tessitura di viuzze strettissime.

Gran parte dei nomi di queste frazioni deriva dai nomi delle famiglie. Come ad esempio Caviola, Gares, Celat, Andrich. Altri da situazioni idrauliche o territoriali come ad esempio Valt (Wald, bosco), Pescosta (piedi della costa), Marmolada (cave di pietre-marmi), Tabiadon (grande tabià, fienile), Piaz (Piaiaz, ripido pendio), Sadole (da Sotto il Dolà, una spaccatura del monte Franzei), Lagazzon (allude chiaramente ad un lago o luogo paludoso), Sappade (dal dissodamento, con le zappe, del terreno come il più famoso Sappada-Plodn). Il più importante monumento artistico-religioso della valle è la chiesa di San Simon a Sachet.