Ubicato nella Piana delle Viòte a soli 16 Km da Trento, si trova il giardino botanico alpino delle Viòte di monte Bondone, fondato nel 1938. In soli 1200 Mq. di superficie ospita oltre 2000 specie di piante e fiori provenienti dalle principali catene montuose del mondo. E’ uno dei più importanti giardini botanici delle Alpi ed è stato recentemente rinnovato con l’aggiunta di un nuovo centro informativo e di un sentiero naturalistico guidato che attraversa gli ambienti più tipici dell’area alpina. Le esaurienti bacheche informative ed i cartellini indicativi delle specie guidano l’escursionista attraverso un percorso ricco di scoperte. L’aspetto più caratteristico della copertura vegetale della riserva è senz’altro rappresentato dalla flora erbacea: si trovano endemismi come la Paederota bonarota, il Geranium argenteum assieme ad altre specie di rilievo come Paeonia officinalis, Anemone alpina, A. montana e tante altre. La parte più alta della riserva è saltuariamente frequentata da caprioli che, normalmente, preferiscono la conca delle Viote dove trovano cibo in abbondanza; fra le rocce delle Tre Cime è stata segnalata la presenza del camoscio. Tra le specie di uccelli si ricordano il gallo cedrone, il gallo forcello, il corvo imperiale, il gracchio alpino e l’aquila reale. Ancora, a poca distanza, situata a 1500 mt. di quota, nella parte centrale del gruppo del Bondone, si estende la torbiera delle Viòte (circa 20 ha) denominata Palù di Bondone. Essa costituisce un tipico esempio di torbiera piana acida delle alpi. Da questa zona umida trae origine la Roggia di monte Bondone, da cui si stacca il torrente Vela.  All’inizio del secolo la torbiera veniva coltivata; La torba estratta, utilizzata come combustibile, veniva trasportata a Mattarello (a 7 Km da Trento) e in valle dell’Adige a mezzo di una funicolare. A testimonianza di questo antico sfruttamento, terminato presumibilmente attorno al 1915, rimangono due ampie e profonde trincee ed una serie di scavi che interrompono la superficie della torbiera. Per molti anni nessun altro tipo di attività antropica interessò la torbiera, fino al 1965, quando corse il rischio di essere completamente bonificata per la costruzione di un villaggio turistico. Fortunatamente il progetto venne bloccato e si limitò a danneggiare solo parzialmente l’area. Attualmente tale area è considerata di rilevante interesse naturalistico e perciò soggetta a tutela ambientale.