Tutti i paesi hanno delle leggende sulle loro origini, ed anche Zoppè ha le sue: un castello a Fies, un cimitero dei pagani, una contessa che da Zoppè si recava a Zoldo a messa accolta dal Pievano con croce e stola al suono delle campane, ecc…
Ma tutti noi sappiamo che cosa sono le leggende, anche se un fondamento di verità ci deve pur essere. Spesso poi la realtà si mescola alla fantasia; ecco allora che, per esempio, Ottone Brentari nella sua “Guida storico alpina del Cadore e della Valle di Zoldo” (1886) scrive: “…gli abitanti di Gogna, fuggendo dagli Unni, sarebbero andati a fondare nel V secolo un castello sul colle di Fies, presso Zoppè; e lì sono tracce di una vecchia strada, detta ancora strada dei pagani, come chiamansi cimitero dei pagani alcuni segni di antiche abitazioni nella località Chiania.
Nel 1198 si cominciarono nella valle di Zoppè le officine di ferro, che vi durarono due secoli, nel luogo che dicesi ancora Pian del Forno”. I dati storici affermati ci dicono però che Zoppè come paese è relativamente giovane. Prima del 1500 non si può parlare di villaggio, anche se le origini vanno spostate molto più indietro. In precedenza, infatti, viene citato un “Mons Zupedi” (monte di Zoppè: inteso non nel senso moderno, bensì come zona di pascolo e prato): è così che lo troviamo menzionato in documenti del 1155, 1216, 1357, 1369, 1428 ed ancora nel 1446, quando è confermata la presenza in loco di tre Masi.