Sappada / Plodn: piccolo paese di montagna con una storia, una tradizione ed un paesaggio unico rispetto alle altre realtà dolomitiche, una isola linguistica di matrice tedesca tra Austria, Veneto e Friuli Venezia Giulia. L’origine di Sappada vede, secondo l’ipotesi più accreditata, alcune famiglie partire dall’Austria, per insediarsi nella vallata del Piave, la datazione è incerta (X-XI secolo): la valle allora era disabitata, le famiglie iniziarono così opere di disboscamento e di coltivazione. Lentamente il paese prese forma: le quindici famiglie originarie andarono a formare le altrettante borgate che ancora oggi costituiscono Sappada. Nel 1500, ad affiancarsi all’agricoltura e alla pastorizia, arriva il commercio del legname, principalmente con la Repubblica di Venezia. La nascita delle prime opere pubbliche e delle scuole è da attribuire alla dominazione austriaca nel 1800. Nel 1852 Sappada passa dalla provincia di Udine a quella di Belluno, questa poi annessa all’Italia nel 1866.
Il relativo isolamento del paese, ha fatto si che alcune vecchie tradizioni si siano conservate quasi intatte fino ai giorni nostri; fra quelle più sentite e conosciute, oltre all’annuale pellegrinaggio a piedi attraverso il Passo dell’Oregone fino al santuario di Santa Maria Luggau nella vicina vallata austriaca del Gail, sicuramente il carnevale, le cui origini si perdono nella notte dei tempi, quando il momento più freddo dell’inverno è anche il momento dell’evocazione degli spiriti protettori della fertilità. Occorre richiamarli perchè la primavera ritorni come tutti gli anni. E nello stesso tempo occorre dar libero sfogo alle forze altrimenti assopite durante l’anno, attraverso il travisamento, la maschera, i comportamenti più trasgressivi. La maschera tradizionale del carnevale di Sappada è il rollate, il cui nome deriva dalle sfere in bronzo contenenti biglie legate alla vita da una catena, che rumorosamente annunciano il suo arrivo.